Tabernacolo dell'altare maggiore

Autore

[Tibaldi, Pellegrino]

Titolo

Tabernacolo dell'altare maggiore

Datazione

XVI-XVII secolo

Collocazione

Venezia, Gallerie dell'Accademia, 220

Dimensioni

415x268 mm

Tecnica e Supporto

Preparazione a punta secca, matita, penna e inchiostro bruno, acquerellatura con inchiostro bruno su carta bianca con tracce di piegatura in quattro parti

Scala

Serie di punti lungo il margine inferiore sinistro.

Iscrizioni

[recto]: "Tabernacolo di mano dell'architetto Pellegrino donato a Fabio Mangone da Claudio [...] fratello l'ano 1622"; "Milano 21 feb. 1811 donato a me Giuseppe Bossi dall'amico Stambuchi".

[verso]: sulla carta di restauro: "E il disegno del tabernacolo tutto di bronzo dell'altare maggiore del Duomo di Milano; la scrittura in cima è del bravo Mangoni architetto milanese"

Notizie

Il disegno si riferisce alle fasi relative alla realizzazione del nuovo altare maggiore avviate nel 1581. A questa fase, oltre al disegno di Venezia forse una copia, si conservano altri due fogli pressoché identici a questo: quello conservato al Gabinetto dei Disegni delle Civiche Raccolte d’Arte (Album di Pellegrino) che riporta in caratteri maiuscoli e capitali «Disegno de tabernacolo / del Duomo di Milano dissegnato / dall’architetto Pelegrino» e la copia costituita dal foglio 39ra del II Tomo della Raccolta Bianconi. Il disegno riporta l'indicazione dei nomi di Claudio Mangone, notaio della Fabbrica, e di Fabio Mangone, architetto ella Fabbrica del Duomo al 1622. Ciò potrebbe confermare l'ipotesi (già in Scotti 1973) che il foglio di Venezia sia una copia di quello conservato al Castello Sforzesco. Inoltre il disegno è probabilmente identificabile con il "pensiero di un tabernacolo" dato ad Antonio Campi da Selvatico (1854) e con il foglio "Pellegrino Tibaldi o Pellegrini" citato nel volume al lotto 7 della vendita della collezione Giuseppe Bossi nel 1818.

Note critiche

Nel gennaio del 1581 fu finalmente deciso di dare avvio alla costruzione di un nuovo altare maggiore affidando l’opera a Giovanni Andrea Pellizzone, contemporaneamente impegnato nella realizzazione del pulpito, nonostante la richiesta di Giovanni Battista Busca (19 dicembre 1580) di procedere ad una serie di appalti anziché ad uno complessivo a causa dell’entità dei lavori. L’intera opera (otto colonne di metallo scanalate con basi e capitelli di ordine corinzio, quattro statue di angeli grandi, otto statue di angeli piccoli, e la rimanente parte architettonica fu però affidata a Pellizzone sulla base di un preventivo sottoscritto il 2 febbraio 1581. Il progetto prevedeva, oltre alle parti lignee di sostegno e ai gradini di accesso, la realizzazione di una struttura circolare periptera retta da otto colonne disposte a croce di Sant’Andrea, scanalate con basi e capitelli di ordine corinzio e coperta da una cupola emisferica sovrastata da una statua di Cristo redentore.

Bibliografia

P. Selvatico, Sommario ella collezione di disegni originali di autori diversi delle varie scuole formata dal fu cav. Giuseppe Bossi, [Milano],1854, c. XXXVII

G. Fogolari, Venezia. I disegni della R. Gallerie dell'Accademia, Milano, 1913, n. 96

A. Scotti, Disegni di architettura, in Il Seicento Lombardo. III: Catalogo dei disegni, libri, stampe, Milano, 1973, n. 167

U. Ruggeri, Disegni Lombardi, Milano, 1973, p. 59

A. Scotti, Un disegno di architettura militare di Pellegrino Pellegrini e qualche riflessione a margine di alcuni fogli, “Studia Borromaica”, 11, 1997, pp. 118-119

Schedatore e data

Francesco Repishti 2014

ISBN

9791220009157

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