Prospetto dell'altare di San Giuseppe

Autore

Oddi, Muzio; [Buzzi, Lelio]

Titolo

Prospetto dell'altare di San Giuseppe

Datazione

XVI sec.; [1596-1599]

Collocazione

Windsor Castle, Royal Collection, 910151 (RCIN), RL 10151

Dimensioni

Tecnica e Supporto

Mano libera e penna, inchiostro bruno

Scala

Non presente

Iscrizioni

In alto: «Finestrono del Domo il qual per li sporti dele cornice; serve più a laltare di contro che al presente riceverà la luce del finestrono al contro benché di lontano e nella parte segnata C»; «A»

A sinistra: «C».

Sull’altare: «a [ripetuto]»; «Viè statoue di marmo [ripetuto]»; «b»; «braccia 35 ½»; «braccia 68 ¼».

In basso al centro: «la presente linea sie onze quatro di Milano» (con disegno sovrapposto); «Il braccio di Milano è oncie dodici»; «La tavola deve essere alta oncie sesantotto et un quarto et larga braccia trentacinque e mezza».

In basso a destra: «Il presente disegno è conforme a laltare di Santo Gioseffo fatto nel Domo di Milano largo nel suo maggior sporto braccia 12 alte braccia 14 3 once oltra alle statue di marmo grande braccia 2. L’anchona osia tavola nel mezo alta braccia 5 once 8 ¼, larga braccia 2 once 11 1/2, sfondato once 3 in circa. Tutto il corpo era di cornisamenti e di marmo fino biancho et parimente li duii termini angeli, neli 4 spacii segnati A vi andarà istorie di metalo. Tutte le base et capiteli et festoni sono di metalo. Le colone et membriti et le intavolature sono di pietra maciata biancha et negra molto bella nel spacio B vi andarà una istoria de pittura della Passione del nostro signore»; «28».

 

Notizie

L’altare di san Giuseppe è attualmente collocato nella settima campata della navata settentrionale del Duomo, posto simmetricamente a quello di san Giovanni Evangelista. La costruzione dell’altare prende avvio dal 1594, quando è ordinato a Lelio Buzzi, architetto della Fabbrica, di progettare un altare per l’esecuzione del quale sarebbe poi stata bandita la gara d’appalto (AFDMi, Archivio storico, 188, f. 14), non appena fu terminata la prima coppia d’altari delle navate. La gara d’appalto per l’altare di san Giuseppe è datata 8 agosto 1594 ed è vinta dall’impresa di Cesare Villa (AVFDMi, Ordinazioni capitolari, 17, 37. 1594, 5 settembre; ASMi, Notarile, 20984), mentre il suo simmetrico, dedicato a San Giovanni Evangelista, è già in costruzione ad opera di Bernardo Paranchino.

Tra i disegni conservati presso la Biblioteca Ambrosiana (BAMi, F 251 inf, f. 141) si trova il progetto eseguito a penna probabilmente dallo stesso Lelio Buzzi per il modello della coppia di altari della settima campata che presenta due diverse varianti esecutive soprattutto per quanto riguarda i termini angelici e le decorazioni poste superiormente l’ancona maggiore. Sappiamo che i termini sono scolpiti da Giulio Cesare Procaccini, con l’apporto di maestri della bottega di Villa (AFDMi, Archivio Storico, Mandati, 13, fasc. 4, in data 3 agosto 1596). I lavori si concludono nel 1596 quando le diverse parti di quadratura e la decorazione scultorea sono ultimate e si rende quindi necessario smontare il precedente altare come puntualmente descrive Giovanni Battista Casale nel suo Diario (Casale in Marcora 1965, pp. 426-427).

Sempre nello stesso anno è stipulato tra Giovanni Battista Busca e la Fabbrica il contratto di fornitura delle decorazioni in bronzo, capitelli, basi e altri lavori (BAMi, cod. S 124 sup, CCXXVIII in data 22 dicembre 1594), con la precisazione nella relazione due anni dopo in data 12 dicembre 1596 che i capitelli e le basi delle colonne dovessero essere uguali a quelle fatte per l’altare di san Giovanni. Tali lavori furono stimati da Lelio Buzzi nel dicembre del 1596. Tra il 1596 e il 1599 sono testimoniati due pagamenti a Camillo Procaccini per la fornitura di modelli dei rilievi bronzei dell’altare di san Giovanni e san Giuseppe (AFDMi, Archivio Storico, mandati, 13, in data 24 dicembre 1596; Annali IV, p. 333, in data 23 gennaio 1599), rispettivamente per le Storie di san Giovanni e le Storie di san Giuseppe, mentre la pala d’altare è invece commissionata ad Enea Salmeggia nel 1598.

 

Note critiche

Il disegno, ancora inedito, va riferito sulla base della grafia a Lelio Buzzi, architetto della Fabbrica negli anni di costruzione dell’altare (i due termini sono però disegnati in un secondo momento). Una seconda mano sembra voler fornire maggiori informazioni circa la scala di riduzione usata in ambito milanese. Dalla lettura dei riferimenti è facile presumere che il disegno sia una copia del progetto originale, e comunque successivo al foglio dell’Ambrosiana (BAMi, F 251 inf, f. 141), forse redatto poco prima del completamento di alcune parti, soprattutto scultoree. In particolare le uniche quote del disegno e alcune delle indicazioni poste a penna si riferiscono alla tavola pittorica, attualmente lo Sposalizio della Vergine di Enea Salmeggia (1599-1601). Il disegno presenta alcune differenze con quanto poi realizzato, oltre ovviamente la statuaria: mancano infatti le quattro "storie" in bronzo segnate con la lettera "a", sia quelle superiori (la cartella ha oggi una differente decorazione), sia quelle inferiori, i cui disegni furono commissionato Camillo Procaccini e pagati al pittore tra il 1596 e il 1599 (E. Arslan, Le pitture del Duomo di Milano, Milano, 1960, p. 99). Il soggetto indicato per la predella non corrisponde a quella documentata, e oggi dispersa, nel 1663, Il sogno di Giuseppe, ma viene descritta l’intenzione di completare l’altare con una predella con la Passione. Anche la cornice superiore presenta oggi una soluzione più elaborata con dentelli. Le caratteristiche presenti nel disegno e la descrizione riportata in basso a destra, confrontate con i documenti a disposizione e il Diario di Casale, potrebbero far pensare ad un disegno utile alla realizzazione dei lavori da eseguirsi tra il 1595 e il 1597.

Bibliografia

S. Zanuso, The "Crucifixion" and the "Last Supper": two bronzes by Francesco Brambilla for Milan Cathedral, "The Burlington magazine", 157, 1352 (November 2015), pp. 764-768

Schedatore e data

F. Bianchi Janetti, F. Repishti 2014

ISBN

9791220009157

Aggiornamento