Pianta dell’abisde con disposizione del coro, del tabernacolo e dell’altare

Autore

Seregni, Vincenzo

Titolo

Pianta dell’abisde con disposizione del coro, del tabernacolo e dell’altare

Datazione

XVI secolo; [1561-1564]

Collocazione

ASCMi, Raccolta Bianconi, II, f. 24rA

Dimensioni

467x428 mm

Tecnica e Supporto

Preparazione a punta secca e a matita, compasso, fori guida; esecuzione a penna e inchiostro ocra, acquerellatura a inchiostro ocra diluito, matita; supporto cartaceo di grammatura leggera, filigrana con sole raggiante e viso figurato.

Scala

In basso a destra.

Iscrizioni

«Oratori de li Principi», «Ill[ustrissi]mo Principe», «R[everen]di S[ignori] Ordinarii», «Tabernacolo», «R[everen]di S[ignori] Ordinarii», «ordinarii quali / cantano la messa», «Ill[ustrissi]mo Senato Regio», «Lectori», «Mazaconii». A penna e inchiostro ocra misure in braccia milanesi. A matita misure in braccia milanesi: braccia 50 in basso e braccia 14 a sinistra.

In basso al centro, a matita, in grafia moderna: «Pianta del Coro del Pellegrini / (Non eseguita)».

Sul verso, a penna e inchiostro nero, sigla con cancellatura, si leggono: «14», «G I».

Sul verso, indicazione inventariale moderna, a matita: «II 24 r a».

 

Notizie

Il disegno è inserito all’interno del secondo tomo della Raccolta Bianconi (composta da Carlo Bianconi tra il 1789 e il 1796, passata ai Litta, poi ai Vallardi e dal 1872 al Comune di Milano) al recto del foglio 24 insieme a un altro disegno (ASCMi, Raccolta Bianconi, II, f. 24rB); presso l’Archivio Storico Civico esiste una riproduzione fotografica in bianco e nero del disegno, negativo A 4117. Il verso del foglio del tomo è invece libero.

I margini del foglio appaiono rifilati e si nota una piccola lacuna del margine in alto a destra e fori di spillo in due degli angoli. Si nota inoltre la traccia della piegatura orizzontale mediana del foglio, oggi non più utilizzata. Sul recto sono presenti minime macchie brune, probabilmente di inchiostro e alcune tracce di colla e aloni bruni. Sul verso si nota solo un ingiallimento o imbrunimento maggiore ai margini e alcune macchie giallastre e brune.

La preparazione a matita parrebbe essere contestuale alle varianti a matita aggiunte al disegno.

 

Note critiche

La documentazione finora rintracciata ci permette di essere sicuri dell’attendibilità e della datazione, ma non necessariamente della funzione, del disegno RB II, 24r sicuramente attribuibile a Vincenzo Seregni, architetto della Fabbrica. Il terminus post quem è da fissare al 1561, quando il tabernacolo è stato collocato a est dell’altare, ma non sembra che il disegno possa coincidere con un progetto per la sua sistemazione. Il coro illustrato nel disegno rimase in situ durante il I Concilio provinciale dell’ottobre-novembre 1565, come sappiamo da un’altra pianta del presbiterio schizzata durante il Concilio nel diario di Fermano, e che è quasi identica. Nel coro illustrato da Seregni possiamo notare in confronto con quello vecchio che (1) gli stalli degli ordinari si trovano nel coro superiore, quelli dei mazzeconi e i lettori in quello inferiore – entrambi senza inginocchiatoi; (2) le sedie per il retinue del “principe” trovano collocazione nel coro inferiore; (3) i cori sono di larghezza diversa e (4) che nel coro inferiore Seregni disegna, forse a causa di un rialzamento del coro superiore, una piattaforma a forma di U posta su tre gradini, ma purtroppo nessun documento testimonia la sua costruzione.

Nel progetto rappresentato dal f. 21 Seregni aggiunge, o aveva intenzione di aggiungere, un muro periferico intorno ai cori per separare gli ecclesiastici e i laici dal pubblico nel deambulatorio e presumibilmente per nascondere i dislivelli tra i cori stessi.

Alla fine del 1564 Carlo Borromeo e Nicolò Ormaneto discutono sulla disposizione del presbiterio. Da una lettera del settembre dello stesso anno risulta che Carlo aveva studiato la proposta di Ormaneto, che sembrava prevedere la sistemazione del tabernacolo donato da Pio IV su colonne sull’altare e una cattedra in fondo al presbiterio con il celebrante collocato a est dell’altare. La configurazione del presbiterio nel disegno RB 24r è riproposta in un altro disegno di Seregni (Raccolta Bianconi, II, 3): si tratta di una pianta di tutto il Duomo con un progetto per un edificio a est. Le due piante del presbiterio di Seregni sono quasi identiche, sebbene vi siano piccole variazioni nel numero delle sedie, sempre senza inginocchiatoi: nel coro inferiore 10 sedie a destra per gli oratori e 11 a sinistra per il senato; poi 10 sedie per entrambi i mazzeconi e lettori; nel coro superiore, 31 o 32 stalli per gli ordinari, per un totale di 72 circa.

 

Bibliografia

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A. Scotti, Architettura e riforma cattolica nella Milano di Carlo Borromeo, “L’arte”, 18-20, 1972, p. 63 fig. 5, pp. 87-88 nota 23

A.M. Romanini, L’architettura, in C. Ferrari da Passano, A. M. Romanini, E. Brivio, Il Duomo di Milano, Milano, 1973, I, p. 190 fig. 178

I. Balestreri, I disegni del Duomo di Milano nella Raccolta Bianconi, “Il disegno di architettura”, 7, 1993, p. 28

E. Brivio, La ristrutturazione del presbiterio del Duomo di Milano, in La fabbrica eterna, a cura di E. Brivio, atti del convegno (Milano, 1986), Vigevano, 1993, p. 238

La Raccolta Bianconi. Disegni per Milano dal Manierismo al Barocco, a cura di I. Balestreri, Milano, 1995, p. 24

F. Repishti, Vincenzo da Seregno nella cultura milanese del Cinquecento: cantieri, committenti, architetture, dottorato di ricerca in storia e critica dei beni architettonici e ambientali, Politecnico di Torino, Facoltà di architettura, 1997, p. 90, fig. 7

R. Schofield, Un’introduzione al presbiterio del Duomo tra Vincenzo Seregni e Carlo Borromeo, in Carlo Borromeo, Pellegrino Tibaldi e la trasformazione interna del Duomo di Milano. Nuove acquisizioni critiche e documentarie, atti della giornata di studi (Milano 2010), “Nuovi Annali”, II, 2010 [2011], p. 51, p. 52 fig. 6

W. Cupperi, «Come dice l’oppositione»: Aurelio Lombardi, Pellegrino Tibaldi e Leone Leoni nel presbiterio del Duomo di Milano (1561-1569), in «Conosco un ottimo storico dell'arte...». Per Enrico Castelnuovo. Scritti di allievi e amici pisani, Pisa, 2012, p. 273 fig. 5 (ma si veda la didascalia della fig. 4)

I. Balestreri, Il disegno dell'abside del Duomo di Milano: letture, ipotesi, in L’abside, a cura di M.R. Nobile e D. Sutera, Palermo, 2015, p. 113

Schedatore e data

Francesco Repishti 2015

ISBN

9791220009157

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