Progetto per il tabernacolo dell'altare maggiore
Autore
[Tibaldi, Pellegrino]Titolo
Progetto per il tabernacolo dell'altare maggioreDatazione
XVI secolo; [1567]
Collocazione
BAMi, F. 245 inf., n. 78
Dimensioni
280x301 mmTecnica e Supporto
Preparazione a punta secca, matita; esecuzione a penna e inchiostro bruno, acquerellatura a inchiostro bruno diluito; supporto cartaceo, incollato entro volume.
Scala
Non presenteIscrizioni
In basso a destra, timbro a inchiostro nero, indicazione inventariale moderna: «78».
Notizie
Il disegno si colloca nell’ambito della sistemazione del tabernacolo donato da Pio IV documentata, oltre che da questo disegno della Biblioteca Ambrosiana, anche dal disegno conservato presso il Civico Gabinetto di Disegni del Castello Sforzesco di Milano (cosiddetto Album di Pellegrino, ex codice Morbio 977, f. 42 (45)) e da due altri disegni in ASCMi, Raccolta Bianconi, II, f. 39rA e presso le Gallerie dell’Accademia di Venezia (n. 220). Il disegno è incollato al foglio 43 (numerazione più recente) del volume F. 245 inf. e presenta un ingiallimento piuttosto diffuso della carta, oltre a macchie di inchiostro e aloni dovuti alla colla stesa al verso per il fissaggio al tomo. Si nota inoltre un foro di tarlo piuttosto importante in alto a destra. Sul verso si intravvede una soluzione a matita diversa da quanto proposto.
Note critiche
Due dei primi disegni relativi alla sistemazione voluta da Carlo Borromeo dell’altare maggiore, il f. 39rb-v della Raccolta Bianconi e il f. 78 del cod. F. 245 inf. della Biblioteca Ambrosiana rappresentano un’idea progettuale, poi non realizzata, con due angeli che sorreggono il tabernacolo donato da papa Pio IV Medici al Duomo di Milano. Il foglio 39 della Bianconi è forse il primo in ordine cronologico perché riutilizza parte della stampa relativa all’indulgenza papale che recava la raffigurazione del tabernacolo (edita nel 1561 e nel 1570).
Il disegno dell’Ambrosiana, sicuramente di mano di Pellegrino Tibaldi per la qualità dell’esecuzione, è dunque relativo alle prime fasi progettuali circa la sistemazione del tabernacolo dopo la primitiva collocazione provvisoria studiata da Seregni e documentata dal f. 24 della Raccolta Bianconi. Difatti, nell’agosto del 1564, Carlo Borromeo pensò ad una diversa collocazione e organizzazione dell’area presbiterale, tanto da chiedere a Nicolò Ormaneto una pianta per meglio ragionare da Roma sul da farsi, forse da identificare con lo stesso f. 24 della Raccolta Bianconi oppure con la pianta generale del f. 3. Ambedue i fogli riportano infatti una duplice posizione del tabernacolo: una sul circolo del coro, un’altra sulla mensa dell’altare maggiore, secondo quanto descritto nella successiva lettera del 2 settembre 1564, inviata da Borromeo allo stesso Ormaneto, nella quale l’arcivescovo dà alcune indicazioni sull’assetto del presbiterio approvando la soluzione proposta di elevare il tabernacolo sull’altare con quattro colonne (come Pirro Ligorio aveva ipotizzato per Paolo IV a Roma e come appare delineato a matita sul verso del f. 78 dell’Ambrosiana).
Grazie ad una inedita lettera del settembre 1566 scritta da Seregni a Borromeo apprendiamo che a questa data i lavori al nuovo battistero e al nuovo coro erano già stati avviati, così come la realizzazione di due angeli in legno per sostenere il tabernacolo, poi da usare come modelli per la fusione in bronzo. La proposta di un tabernacolo su colonne fu dunque sostituita da quella di un tabernacolo sostenuto da angeli simile a quanto realizzato nella cattedrale di Verona.
Sulla base di questa ipotesi è dunque possibile supporre che ancora prima della ufficiale assunzione di Pellegrino ad architetto del Duomo lo stesso vi lavorasse a importanti incarichi come artista di fiducia di Borromeo. Un ulteriore passo verso l’attuale sistemazione definitiva è la decisione presa il 23 agosto 1568 di realizzare quattro angeli da collocare sotto il tabernacolo, alla quale fa seguito quella di indire un’asta per l’assegnazione dei lavori.
Bibliografia
A. Scotti, Architettura e riforma cattolica nella Milano di Carlo Borromeo, “L’Arte”, 18-20, 1972, p. 67, p. 69 fig. 7
A. Scotti, Disegni di architettura, in Il Seicento Lombardo. III: Catalogo dei disegni, libri, stampe, Milano, 1973, p. 39
A. Scotti, L’architettura religiosa di Pellegrino Tibaldi, “Bollettino del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio”, XIX, 1977, p. 225, fig. 128
A. Scotti, Un disegno di architettura militare di Pellegrino Pellegrini e qualche riflessione a margine di alcuni fogli, “Studia Borromaica”, 11, 1997, p. 129
A. Buratti Mazzotta,Introduzione, in Pellegrino Pellegrini, L’Architettura, a cura di G. Panizza, Milano, 1990, tav. 2
F. Repishti, Il tabernacolo di Pio IV (1561- 1567), “Civiltà ambrosiana”, 15, 1998, 1, pp. 61-65